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Domenica 6 novembre 2022 h 21 – Teatro Bertagnolio – Chiaverano
SID – fin qui tutto bene
Con Alberto Boubakar Malanchino, regia e drammaturgia Girolamo Lucania, colonna sonora e sound design Ivan Bert e Massimo Magaldi. Da un’idea di Ivan Bert e Girolamo Lucania. Una produzione Cubo Teatro e E20inscena.

Sid. Italiano. Origini algerine. Quindici anni. Forse sedici, diciassette. Veste sempre di bianco, perché il bianco è il colore del lutto per i musulmani. Vive come uno dei tanti ragazzi di una delle tante periferie dell’Occidente. Vive nel mondo drogato della società dello spettacolo. Per uscire dalla disperazione e dalla noia di nascosto legge, ascolta musica, vede film. Recita. Recita sempre. Fino a dimenticare di essere Sid. La sua storia, è un film “senza montaggio”, un torrenziale monologo che è un concerto Hip Hop suonato dal vivo: scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”.

Sabato 19 novembre h 21.30 – Movicentro ZAC! – Ivrea
GENOVA 2001 – lezione recitata

Di Leonardo Casalino, con Marco Gobetti, Lo stagno di Goethe – Ets in collaborazione con Unione culturale Franco Antonicelli (prod. 2021)

Genova 2001 – lezione recitata” ricostruisce le violenze subite da centinaia di persone, colpevoli soltanto di avere scelto di essere a Genova fra il 19 e il 22 luglio 2001. Le cariche contro i manifestanti, la morte di Carlo Giuliani, i pestaggi dentro la scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto; tutti elementi di una macchina terribile, tesa a spezzare con la violenza la volontà di partecipazione critica di migliaia di persone: donne e uomini, ragazze e ragazzi che rivendicavano il diritto e il dovere di pensare e di costruire, sporcandosi le mani, un mondo diverso e più giusto.

Domenica 4 dicembre h 21 – Teatro Bertagnolio – Chiaverano
Antigone_WEB – E così tu sei Manning!

Spettacolo di e con Francesca Brizzolara, piano sonoro Marco Foresta, disegno luci Agostino Nardella, video Mapping Roberto Lupoli e Stefania Ricci, sguardo esterno Renato Cravero, fonico Fabio Pollono, Wiki consulente Elena Marangoni, musica del video promo Filippo Abrate. Produzione Tecnologia Filosofica con il sostegno di TAP Torino Arti Performative, Regione Piemonte e MiC. Progetto vincitore del bando Wiki Teatro Libero.

Un tributo alla forza e al coraggio di un personaggio eccezionale: Chelsea Manning, il soldato che ha fatto tremare gli Stati Uniti per aver rivelato informazioni riservate a Wikileaks. Colei che ha reso la fama di Julian Assange, lottando per la libertà di informazione, per la trasparenza e la giustizia. L’ha fatto seguendo le leggi del cuore, le leggi non scritte, come Antigone. Impossibile non farsi trascinare dalla dolcezza e dalla follia di una vita vissuta al limite tra la vita e la morte, alla continua ricerca della propria identità.

Sabato 17 dicembre h 21 – Teatro Bertagnolio – Chiaverano
Hamlet puppet

Di e con Michela Lucenti e con Michele Calcari – Paolo Spaccamonti. Immagini Giorgina Pi, disegno sonoro Tiziano Scali / Paolo Panella, supervisione Valerio Vigliar, disegno luci Andrea Gallo, assistente alla creazione Maurizio Camilli, musiche originali Paolo Spaccamonti. Coproduzione Balletto Civile – Bluemotion/Angelo Mai – Blucinque, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, con il sostegno di MiC.

Nell’ambito di We Speak Dance – rassegna diffusa di danza contemporanea promossa da Piemonte dal Vivo.

Lo spettacolo è una ballad-perfomance sulle vicende dell’Amleto viste con lo sguardo dello Spettro del padre. Il suo famoso monologo viene indagato decostruito e ri-assemblato e le rivelazioni che il fantasma del vecchio Re fa a suo figlio Amleto diventano il motore di tutta la trama. Una performance recitata e danzata generata dalle distorsioni elettriche di una chitarra-cardiogramma, in un flusso continuo di suono dal quale nascono delle songs, pezzi di monologo che diventano dei refrain semplici dentro una musica istintiva come un disco alla Nick Cave fusi con le immagini inconsce e surrealiste, fotogrammi associati per analogie di confine tra veglia e sonno. Essere o non essere, è ancora questo il problema?

Sabato 14 gennaio 2023 h 21.30 – Movicentro ZAC! – Ivrea
Le donne baciano meglio

Di e con Barbara Moselli, regia Marco Taddei, costumi Daniele De Blasio, luci Massimo Calcagno. Produzione Compagnia NIM Neuroni in Movimento in coproduzione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse.

Barbara ha 33 anni quando scopre di essere lesbica. Dopo anni di vita dichiaratamente etero, si trova ad aver a che fare con la sua vera natura. Da qui un percorso in compagnia di diversi personaggi, che la condurranno alla totale accettazione di sé. Il monologo comico parte da una doppia esigenza dell’autrice: da una parte il bisogno di raccontarsi, dall’altra quello di affrontare la tematica dell’omosessualità femminile, da sempre poco discussa. Ironico e stravagante, lo spettacolo tocca il tema dell’innamoramento e della metamorfosi personale, utilizzando il palcoscenico come grande camerino all’aperto.


Sabato 28 gennaio h 21 –
Teatro Bertagnolio – Chiaverano
Ogni cosa a suo Tempo

Drammaturgia, testo, regia, interpreti Marco Amistadi e Federico Bagnasco. Musiche originali Federico Bagnasco. Luci Nicolò Barbonese, progetto audio Marco Amistadi. Produzione Compagnia Tecnologia Filosofica in coproduzione con Ass. Mythos, con il sostegno di TAP Torino Arti Performative e Regione Piemonte.

Come fanno i musicisti andare allo stesso tempo? Federico e Marco, contrabbasso e oboe, entusiasti all’idea di suonare assieme, lo scoprono nel corso dello spettacolo. La storia di Federico e Marco si intreccia con quella di Winkel e di Mälzel, entrambi creatori del metronomo, rivali ed eccentrici inventori. Ogni Cosa a suo Tempo è una performance di due strumentisti abituati a mettersi in gioco con il teatro di prosa, una storia fatta di dubbi per entrare in sintonia nell’ascolto reciproco.

Ingresso con biglietto unico a 6 €.

Sabato 11 febbraio h 21 – Teatro Bertagnolio – Chiaverano
Allegro appassionato

Musiche ed esecuzione di Eusam Duo, intimismi ed entusiasmi nella musica da camera per violoncello (Davide Eusebietti) e pianoforte (Carmelo Luca Sambataro).

Un viaggio attraverso le atmosfere classiche e romantiche di alcuni tra i più grandi compositori dell’ Ottocento e del Novecento che hanno saputo esaltare le qualità di due nobili strumenti: Beethoven, Stravinsky, Fauré, Prokofiev, Chopin, Saint-Saens.

Concerto fuori abbonamento con biglietto ridotto per gli abbonati.

Sabato 4 marzo h 21 – Teatro Bertagnolio – Chiaverano
Brevi interviste con uomini schifosi

Di David Foster Wallace, regia e drammaturgia Daniel Veronese, con Lino Musella e Paolo Mazzarelli.
Produzione Teatro di Napoli, Marche Teatro, TPE Teatro Piemonte Europa, FOG Triennale Milano Performing Arts, Carnezzeria.

Il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino e nel continente latino-americano, porta in scena le “Brevi interviste con uomini schifosi” di David Foster Wallace dando vita, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo – se non alla violenza – come principale modalità relazionale con l’altro sesso.

Sabato 18 marzo h 21.30 – Movicentro ZAC! – Ivrea
La Foresta

Uno spettacolo de i Pesci e ORTIKA, regia e drammaturgia Mario DeMasi, scrittura scenica Alice Conti e Fiorenzo Madonna, aiuto regia Serena Lauro, disegno luci Alice Colla. In scena Alice Conti e Fiorenzo Madonna, produzione Teatro della Caduta e Theatron Produzioni, in collaborazione con l’Asilo.

Due ragazzi si allontanano insieme da una festa e si addentrano nella foresta alla ricerca della dose perfetta, della botta definitiva. La foresta – antitesi del “centro” dove la vita è scandita e si esaurisce nel lavoro – rispecchia il vuoto di due esistenze intersecate dal caso. Loro sono la Festa, giovinezza, dipendenza dalla vita, dalla sostanza-amore puro, da un presente assoluto. Mettono le mani nella terra, nella vita e nel dolore per un’estasi di pura coscienza o di puro abbandono. Cosa cercano? Fin dove possono spingersi oltre la solitudine della provincia, della loro marginalità?